Con gli adolescenti e gli adulti abbiamo attraversato i quartieri cercando di trovare quello che vogliamo definire “un punto di svista”. Abbiamo chiesto ai partecipanti di scattare delle foto a dettagli che secondo loro erano rappresentativi dei quartieri. L’utilizzo delle macchine analogiche al posto di quelle digitali ci ha aiutati a riflettere su cosa volevamo raffigurare e catturare, portandoci ad osservare ancora di più lo spazio circostante e a riflettere sul quartiere.
I risultati sono delle foto intime che creano un vero e proprio storytelling capace di parlare delle persone e della città.